La laparoscopia veterinaria è una tecnica chirurgica mini-invasiva non ancora particolarmente diffusa ma che con il passare del tempo sta acquisendo sempre più importanza, come del resto in campo umano.
Essa comporta molti vantaggi sia per gli animali che per i loro proprietari; attraverso incisioni di pochi millimetri (porte operatorie) è possibile accedere agli organi interni con un’ottima immagine grazie ad un sistema di amplificazione dell’immagine.
I principali vantaggi sono principalmente una ripresa più rapida e un minor dolore post- operatorio perché la manipolazione degli organi è più ridotta e le ferite sono più piccole; inoltre si riducono le complicanze post-operatorie come la deiscenza della ferita, le infezioni della stessa e la formazione di sieromi. Inoltre c’è un minor sanguinamento intra-operatorio, una minore formazione di aderenze e una minore necessità di analgesici dopo l’intervento.
L’amplificazione dell’immagine consente una migliore visualizzazione della sede dell’intervento e una elevata precisione chirurgica. In pratica attraverso dei piccoli forellini praticati sulla parete addominale vengono introdotte delle cannule (trocar) tramite le quali viene insufflato un gas, di
solito anidride carbonica, per dilatare l’addome (laparoaddome) e ottenere uno spazio di lavoro; si utilizzano anche altri strumenti operativi e tramite una telecamera collegata ad un monitor è possibile seguire con estrema precisione tutta la procedura.
Gli interventi eseguibili in laparoscopia sono numerosi. Si possono effettuare ovariectomie (sterilizzazioni), l’asportazione di testicoli ritenuti in addome, biopsie di organi addominali (fegato, reni, pancreas, milza o masse addominali), rimozione di calcoli vescicali, asportazione di ghiandole
surrenali, fissazione preventiva dello stomaco (per evitare episodi di torsione gastrica) e la ricerca di corpi estranei addominali.
Ora riusciamo ad eseguire anche laparoscopie in piccoli pazienti (razze toy e gatti) grazie a strumenti dedicati adatti a spazi di lavoro molto piccoli.
I limiti della tecnica riguardano i pazienti particolarmente obesi o quadri di peritonite settica; anche in pazienti con alterazione dell’emodinamica la procedure è sconsigliata.
Altri svantaggi da segnalare sono poi gli alti costi delle apparecchiature necessarie, la lunga curva. di apprendimento, l’eventualità che sia necessaria una conversione ad una chirurgia tradizionale (ad es. nel caso di emorragie) ed una tempistica più lunga specialmente per certe procedure.
La chirurgia mini-invasiva comprende anche la Toracoscopia che con strumenti similari consente l’accesso alla cavità toracica e la messa in pratica di procedure che diversamente avrebbero un impatto maggiore sul paziente.