Come nell’uomo, anche nel cane e nel gatto, l’invecchiamento è un processo naturale, lento, ma inesorabile. Inizia in modo graduale, più o meno precocemente a seconda della razza e, in generale, dello stile di vita condotto dall’animale, spesso senza che il suo proprietario si renda conto di alterazioni particolari: il cane o il gatto è solo meno vivace ed attivo, un po’ più pigro e tende a dormire più a lungo.cane-gatto11
Queste sono manifestazioni fisiologiche di un inevitabile rallentamento del metabolismo dell’animale e non indicano necessariamente uno stato di malattia. Quindi sul muso iniziano a comparire dei peli bianchi, il mantello diventa più ispido ed opaco, l’occhio appare “velato” e l’animale è un po’ “duro d’orecchi”. La sua andatura può essere più lenta e rigida nei movimenti, specialmente dopo il riposo notturno e nel salire e scendere le scale.
La diminuzione dell’attività fisica porta inevitabilmente ad un appesantimento del corpo o al contrario, nonostante l’appetito, cane e gatto iniziano a dimagrire. Il consumo dei denti diventa più marcato e spesso si accompagna a evidenti depositi  di tartaro, responsabili di alitosi, di difficoltà di masticazione o della caduta spontanea di qualche dente. Nell’animale anziano il controllo del veterinario è importante per stabilire se certi atteggiamenti o cambiamenti sono segni naturali  dell’invecchiamento, che possono essere attenuati o controllati, oppure se essi sono la spia di qualche problema più serio e persistente legato a patologie dell’età avanzata. Gli animali anziani, al pari dell’uomo, tendono a sviluppare con l’invecchiamento alcuni disturbi.
Vediamoli:
MALATTIE CARDIACHE:
L’insufficienza cardiaca è frequente nei cani anziani. Può manifestarsi con tosse, specialmente notturna, difficoltà respiratoria e facile affaticabilità dopo l’esercizio fisico. Per accertare la natura dell’affezione cardiaca, la sua gravità e, quindi, la necessità di una terapia specifica, il veterinario dovrà effettuare alcuni indagini specifiche quali l’elettrocardiogramma, l’ecocardiografia, le radiografie del torace. Espletati tutti gli accertamenti e definita l’eventuale patologia verranno dati tutti i consigli necessari per mantenere la situazione sotto controllo il più a lungo possibile.
DISTURBI RENALI:
Con il passare degli anni anche il funzionamento dei reni può essere  compromesso. Se il vostro animale incomincia a bere eccessivamente e ad urinare troppo sarà meglio eseguire tutti i test diagnostici del caso; dopo questo, con una terapia mirata e con una dieta a basso contenuto di proteine, si cercherà di arginare il rischio di un aggravamento dell’ insufficienza renale,  potenzialmente pericoloso per la vita del vostro animale.
ARTROSI E DISTURBI DELLA LOCOMOZIONE: Con l’età l’animale può manifestare disturbi della locomozione con movimenti che appaiono più rigidi, saltellanti o decisamente claudicanti, magari accompagnati da dolore. L’artrosi, ovvero una degenerazione delle cartilagini e dei tessuti ossei, può essere una causa di tali disturbi, in particolare quando sono interessati la colonna vertebrale o gli arti;  nell’animale anziano bisogna considerare anche altre possibilità, come problemi neurologici o tumori ossei.

TUMORI:Tra le malattie che tendono a svilupparsi più frequentemente negli animali anziani, i tumori sono la condizione più preoccupante e dolorosa. Nelle femmine interessano in modo particolare le ghiandole mammarie, sotto forma di piccoli noduli che possono raggiungere dimensioni variabili. Frequenti sono anche i tumori della pelle, che si manifestano con noduli, tumefazioni o lesioni ulcerative. Non tutti i tumori sono maligni, cioè con una prognosi infausta per la vita dell’animale; alcuni sono trattabili con l’asportazione chirurgica consentendo all’animale di concludere serenamente la sua esistenza.
ALTRE PATOLOGIE DA INVECCHIAMENTO:
Oltre a queste malattie principali, l’animale anziano può sviluppare altri problemi propri dell’invecchiamento, come l’opacità del cristallino (cataratta), una certa tendenza alla costipazione per il rallentamento del transito intestinale che, al pari di altre funzioni, diventa più pigro oppure, al contrario, un minore controllo degli sfinteri che giustifica qualche “incidente” in casa o la necessità di una passeggiata in più durante la giornata.cani e gatti anziani
ALCUNI CONSIGLI:
Cosa si può e si deve fare per rendere la vecchiaia del nostro compagno più lunga e serena? Basterebbe considerare che la senescenza  è un processo naturale della vita che porta ad inevitabili modificazioni in tutti gli esseri viventi. Riconoscere questi cambiamenti, saperne valutare il significato e l’importanza e adeguarsi alle nuove necessità di un cane o un gatto anziano sono le chiavi del successo per una buona convivenza negli ultimi anni di vita del nostro compagno.Tra gli innumerevoli aspetti che meritano una considerazione, ricordiamo:
ATTIVITA’ FISICA:
L’animale anziano non può più correre o saltare come un cucciolino; tuttavia il movimento è importante per mantenerlo in buone condizioni fisiche, migliorando la circolazione del sangue e la flessibilità articolare. Inoltre, con una regolare ginnastica locomotoria, impediremo al nostro cane di diventare eccessivamente obeso, problema frequente nell’animale anziano che continua a consumare alimenti troppo calorici. Piccole passeggiate ripetute nell’arco della giornata, evitando le ore più fredde e quelle più calde o afose, sono preferibili a uscite meno frequenti e più lunghe .Quando piove, ricordatevi di asciugare bene il cane al rientro in casa.
ALIMENTAZIONE
:Per mantenere il cane o il gatto anziano in buone condizioni di salute, per evitare lo sviluppo di obesità dovuta alla riduzione dell’attività fisica e per limitare il rischio di malattie, l’alimentazione riveste una estrema importanza. Attraverso il controllo del peso e l’adozione di una dieta corretta e bilanciata si  riducono gli effetti dell’artrosi (che risente delle abnormi sollecitazioni di un sovraccarico ponderale) .
Oltre all’obesità anche le malattie cardiache, renali e i disturbi intestinali traggono beneficio da una alimentazione corretta; questa è bene che sia meno ricca di proteine, calcio, fosforo e sodio, ma a più alto tenore in fibra, vitamine, acidi grassi e, in genere, più digeribile. Oggi giorno, la ricerca alimentare  ha elaborato specifici regimi dietetici appositamente formulati per il controllo delle varie affezioni che possono colpire l’animale anziano.
ALTRI CONSIGLI PRATICI:
Gli animali anziani sono molto più sensibili ai forti sbalzi di temperatura i cui estremi, in entrambi i sensi,possono risultare deleteri. Evitate pertanto  di esporre il cane o il gatto alle basse temperature invernali e proteggetelo dalle correnti d’aria. Preparategli un giaciglio confortevole e ricordatevi che, anche se ha sempre  dormito all’aperto durante la sua vita, ora può  non essere nelle condizioni di resistere a temperature inclementi. Ospitatelo in casa se è vecchio e malato oppure, se le condizioni di salute lo consentono, costruitegli una cuccia che lo tenga sempre al caldo e riparato dal vento e dalle intemperie. Non bisogna nemmeno esagerare in senso opposto, ponendo il giaciglio troppo vicino a fonti di calore.
Infine  ricordatevi che il vostro animale può essere diventato più lento anche nei suoi riflessi a stimoli esterni come suoni, richiami, oggetti in movimento, in quanto non più sorretto da una vista o da un udito efficienti. Per evitare i pericoli legati al traffico automobilistico, ad imprevedibili liti con altri animali e per proteggere l’animale da inutili traumi, usate sempre il guinzaglio nelle vostre passeggiate all’aria aperta e, in casa, avvicinatevi al vostro compagno con calma, facendovi preannunciare dalla voce e da una delicata carezza per non spaventarlo.Le reazioni di un animale un po’ sordo e con una vista non più acuta come un tempo ad ogni stimolo improvviso possono essere imprevedibili, dettate solo da paura o stupore : fatelo presente in casa soprattutto ai bambini.
La minore resistenza alle malattie con il passare del tempo impone di non trascurare le vaccinazioni annuali,  sempre eseguite fin da quando l’animale era un cucciolo; questo per un inevitabile declino delle difese immunitarie legato all’invecchiamento.
EUTANASIA:
Ogni proprietario si augura che la fine del suo amato animale giunga serenamente “nel sonno”, senza dolore o inutili tormenti.
Tuttavia, ci si può trovare nella condizione di dovere affrontare il problema dell’eutanasia, o “buona morte”. Ciò si verifica quando l’animale è affetto da una malattia incurabile o quando il declino fisiologico dell’invecchiamento è arrivato ad un punto estremo di sopportabilità per il paziente In questo caso l’iniezione endovenosa indolore che porta all’arresto cardio-respiratorio immediato è l’estrema espressione di un lungo e affettuoso rapporto.