Spesso sentiamo parlare di ernia del disco come patologia umana connessa magari a sforzi eccessivi che coinvolgono la schiena. Vediamo che cosa è veramente questa ernia del disco e che analogie ci sono tra la patologia che coinvolge i nostri cani e quella che coinvolge noi esseri umani, in modo tale da poter affrontare questo argomento in modo corretto in termini di cure mediche e/o chirurgiche.
Circa il 2% della popolazione canina risulta affetto da questa patologia e le razze condrodistrofiche (Bassotti, Pechinesi, Barboncini, Lhasa Apso, Shih-tzu e relativi incroci) hanno mostrato una netta predisposizione.
I dischi intervertebrali sono dei cilindretti elastici formati da un nucleo polposo e da un anello fibroso ed hanno un ruolo basilare nel far si che la colonna si possa flettere.La colonna vertebrale, oltre ad essere il sostegno degli arti, accoglie e protegge il midollo spinale, vitale e delicata porzione del sistema nervoso centrale. Per ernia del disco si intende la fuoriuscita di materiale del nucleo attraverso l’anello fibroso.La localizzazione anatomica dei dischi ernia del disco caniintervertebrali fa si che questo evento abbia delle conseguenze drammatiche perché si verifica una compressione midollare.
Le conseguenze di una compressione midollare sono spesso molto gravi perché la cellula nervosa è molto delicata e soffre a volte fino alla morte al minimo insulto . Purtroppo la cellula nervosa, a differenza delle altre cellule, non si moltiplica e pertanto un danno al sistema nervoso è spesso un danno irreversibile.
Vediamo i principali sintomi e le cure dell’ernia del disco.
Esistono due tipi di ernia del disco: 1)acuta e 2)cronica. Le razze condrodistrofiche precedentemente citate vanno più frequentemente incontro alla prima mentre le razze non condrodistrofiche (ad es. Pastore Tedesco) alla seconda.
Nel primo caso l’acuzie del fenomeno fa si che ci sia una vera e propria esplosione di materiale del nucleo verso l’alto con una violenta compressione del midollo che causa dolore, paresi o paralisi.Gli organi paralizzati sono in connessione con il settore di midollo che viene compresso; possono essere coinvolti anche vescica e intestino.
Particolare attenzione va rivolta alla vescica che, in caso di ernia discale toraco-lombare, talvolta non riesce più a svuotarsi.
Quando il danno midollare è più lieve non c’è paralisi o paresi ma solo un forte dolore: un dolore improvviso al collo o alla schiena del cane non va sottovalutato, specie se accompagnato a debolezza degli arti e riluttanza a muoversi. Tale sintomatologia va giustamente considerata.
La terapia può essere medica cioè conservativa: il cane deve essere confinato in gabbia per 15-20 gg. e si ricorre all’uso di farmaci anti-infiammatori e analgesici.
La terapia chirurgica consiste nel mettere in atto delle tecniche di decompressione midollare e nel rimuovere la maggior parte possibile di materiale discale.